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La bellezza dell'universo produce negli esseri umani sensazioni di benessere che solo l'amore può decifrare.
 I traumi son come i debiti e chi ha le risorse per soddisfarli migliora la vita e produce ulteriori progressi.
Carlotta, dopo la morte del genitore considerò la sua condizione come l'esproprio di tutto ciò che possedeva; d'altro canto doveva convivere con la persona che la mamma aveva amato e con il quale  avrebbero avuto una esistenza beata, se uno sciagurato destino non avesse disegnato la mappa di un diverso percorso.
Giorgio, il giovane universitario
Giorgio, ancor confuso e frastornato per la casualità di quanto era accaduto, accettò l’invito di Manuela che, dopo essersi consultata con la figlia, decise di recuperare un amore che si pensava svanito per sempre. La ragazza non soffrì molto per la perdita del padre putativo, perché uno scenario diverso contornava la nuova famiglia. Come un gatto accoccolato ai piedi del padrone, Carlotta abbarbicata al padre lo tempestava con una infinità di domande. Al primo freddo invernale, con gli occhi fissi al caleidoscopio rosso dorato nella contemplazione delle faville incandescenti del caminetto e con la mente rivolta altrove, la piccola tentava di ricucire la storia d’amore dei genitori.
- Dimmi babbo, perché volgendoti alla mamma, la chiami Gisella?

- Non vi è gioia più grande di chi ritrova ciò che aveva perduto ed è sommo piacere per me nel ritrovare una figlia di cui ignoravo l’esistenza.
- Non puoi immaginare, quanto ti amo!
Giorgio amabilmente soddisfatto per la domanda, baciò la piccola e, abbracciandola disse:
- Ascolta: fui invitato dal titolare della cattedra di letteratura italiana a partecipare ad un corso di approfondimento su Alessandro Manzoni; fui molto lieto per essere stato scelto, ma un velo di tristezza mi colpì, perché dovevo trascorrere a Como un lungo periodo e, quindi stare lontano da chi faceva parte della mia esistenza. Quando trasmisi la notizia, ovviamente corredata da tutte le mie chiose, Manuela istintivamente completò il mio inconscio desiderio.
-  Se ti fa piacere, verrò con te.
 Trascorse qualche giorno per la preparazione delle cose necessarie, nonché per l’aggiornamento delle notizie dei luoghi descritti dal grande romanziere italiano, dopo di che, Giorgio mostrò a Manuela uno spartito musicale:
 - È un anticipo di ciò che Manzoni non ha scritto; è lo spartito musicale che anticipa le sensazioni che vivremo quando saremo sul lago. E’ stato composto da una donna.

Manuela, in arte Gisella
-  E chi è questa donna?
-  Non la conosco, so solo che si chiamava Gisella.
-  Che bel nome!
-  Se ti piace, da ora in poi, ti chiamerò Gisella.
 La prese con la mano libera e si diressero al piano.
Dopo la prima esecuzione ci fu l’analisi della partitura.
L’estrema semplicità del notturno, per l’esattezza il sesto dell’autrice, nella brevità del lavoro, ha reso possibile la descrizione di ciò che si avverte allorché, in un luogo d’incanto, la musica descrive l’ondeggiare delle acque e i remi, che nel loro sgocciolio riproducono sentimenti profondi che solo l’amore può evocare. Fu come essere sul lago prima di partire per Como.
Giunti a Como, istintivamente capirono che l’aggiornamento culturale si alimentava alla fonte del piacere e del dovere ed ebbero al tempo stesso, la percezione di essere nell'Eden.

L’ardore della giovinezza, l’entusiasmo dell’amore, la bellezza del luogo e la gioia di essere con la persona amata, crearono un mistico amplesso che aveva di molto superato ciò che avevano dettagliatamente programmato; in una pausa di lavoro decisero di noleggiare una barca. La giornata era bella e il lago tranquillo, Ma non fu facile avere la barca, perché il barcaiolo non poteva fidarsi di persone sconosciute; alla fine, dopo essersi assicurato che i due sapessero nuotare, li spinse nelle acque.
- Mia cara, credi che sia stata un’atipica scorribanda lacustre? No!
La bellezza del luogo non rappresentava solamente lo scenario in cui si muovevano i protagonisti e, magari godevano dello sciabordio dell’acqua: ero uno squarcio di paradiso nel quale gli effetti, quelli desiderati e quelli occasionali, conducevano a qualcosa di estremamente raffinato, guardandosi negli occhi si leggeva la trama di un sogno che non prevedeva un immediato risveglio e nello stesso tempo la contemplazione alimentava un'estasi interiore che in nessun modo poteva essere interrotta.
Carlotta, sempre più avvinghiata al genitore, seguì con attenzione l’intera descrizione e pensò di sentirsi fortunata di poter incontrare un partner tanto innamorato come il suo papà.
In questo contesto la piccola accarezzando il babbo con estrema disinvoltura, guardando negli occhi del genitore, domandò:
-  Babbo, allontana dalla mia mente ogni dubbio e dimmi come hai fatto a resistere alla suggestione della bellezza in un contesto di amore tanto traboccante senza mai muovere un dito per una carezza, per un bacio o per qualche altra forma di affettuosità?

Carlotta

- Piccola, sapessi quanto sacrificio mi è costato questo comportamento: guardando la mamma, ero geloso del sole che l'accarezzava, del cielo che la baciava e perfino delle gocce d’acqua che irroravano il suo corpo; anche la mamma di cui conosciamo la virulenza sentimentale, filtrata attraverso la psicologia femminile non lasciava dubbi ad una corrispondenza effettiva in cui si potesse pensare a qualche incertezza. Ma eravamo ben consci che non potevamo ripetere l’errore di Psiche. Solo se entri nella logica del mito, capirai che la tua presenza in questa casa, non è solo lo svolgimento di una legge naturale, ma il risultato di un progetto d’amore stilato da due menti ed eseguito a quattro mani.





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