La bellezza dell'universo produce negli esseri umani sensazioni di benessere che solo l'amore può decifrare.
I traumi son come i debiti e chi ha le risorse per soddisfarli migliora la vita e produce ulteriori progressi.
Carlotta, dopo la morte del genitore considerò la sua condizione come l'esproprio di tutto ciò che possedeva; d'altro canto doveva convivere con la persona che la mamma aveva amato e con il quale avrebbero avuto una esistenza beata, se uno sciagurato destino non avesse disegnato la mappa di un diverso percorso.
Giorgio, il giovane universitario |
- Dimmi babbo, perché volgendoti
alla mamma, la chiami Gisella?
- Non vi è gioia più grande di
chi ritrova ciò che aveva perduto ed è sommo piacere per me nel ritrovare una figlia
di cui ignoravo l’esistenza.
- Non puoi immaginare, quanto ti
amo!
Giorgio amabilmente soddisfatto
per la domanda, baciò la piccola e, abbracciandola disse:
- Ascolta: fui invitato dal
titolare della cattedra di letteratura italiana a partecipare ad un corso di
approfondimento su Alessandro Manzoni; fui molto lieto per essere stato scelto,
ma un velo di tristezza mi colpì, perché dovevo trascorrere a Como un lungo periodo e, quindi stare lontano da chi faceva
parte della mia esistenza. Quando trasmisi la notizia, ovviamente corredata da
tutte le mie chiose, Manuela istintivamente completò il mio inconscio
desiderio.
-
Se ti fa piacere, verrò con te.
Trascorse qualche giorno per la preparazione
delle cose necessarie, nonché per l’aggiornamento delle notizie dei luoghi descritti
dal grande romanziere italiano, dopo di che, Giorgio mostrò a Manuela uno
spartito musicale:
- È un anticipo di ciò che Manzoni non ha scritto;
è lo spartito musicale che anticipa le sensazioni che vivremo quando saremo sul
lago. E’ stato composto da una donna.
-
E chi è questa donna?
Manuela, in arte Gisella |
-
Non la conosco, so solo che si chiamava Gisella.
-
Che bel nome!
-
Se ti piace, da ora in poi, ti chiamerò Gisella.
La prese con la mano libera e si diressero al
piano.
Dopo la prima esecuzione ci fu
l’analisi della partitura.
L’estrema semplicità del notturno,
per l’esattezza il sesto dell’autrice, nella brevità del lavoro, ha reso
possibile la descrizione di ciò che si avverte allorché, in un luogo d’incanto,
la musica descrive l’ondeggiare delle acque e i remi, che nel loro sgocciolio riproducono
sentimenti profondi che solo l’amore può evocare. Fu come essere sul lago prima
di partire per Como.
Giunti a Como, istintivamente
capirono che l’aggiornamento culturale si alimentava alla fonte del piacere e
del dovere ed ebbero al tempo stesso, la percezione di essere nell'Eden.
L’ardore della giovinezza, l’entusiasmo
dell’amore, la bellezza del luogo e la gioia di essere con la persona amata, crearono
un mistico amplesso che aveva di molto superato ciò che avevano
dettagliatamente programmato; in una pausa di lavoro decisero di noleggiare una
barca. La giornata era bella e il lago tranquillo, Ma non fu facile avere la barca,
perché il barcaiolo non poteva fidarsi di persone sconosciute; alla fine, dopo
essersi assicurato che i due sapessero nuotare, li spinse nelle acque.
- Mia cara, credi che sia stata
un’atipica scorribanda lacustre? No!
La bellezza del luogo non rappresentava solamente lo scenario
in cui si muovevano i protagonisti e, magari godevano dello sciabordio
dell’acqua: ero uno squarcio di paradiso nel quale gli effetti, quelli desiderati
e quelli occasionali, conducevano a qualcosa di estremamente raffinato,
guardandosi negli occhi si leggeva la trama di un sogno che non prevedeva un
immediato risveglio e nello stesso tempo la contemplazione alimentava un'estasi
interiore che in nessun modo poteva essere interrotta.
Carlotta, sempre più avvinghiata al genitore, seguì con
attenzione l’intera descrizione e pensò di sentirsi fortunata di poter incontrare
un partner tanto innamorato come il suo papà.
In questo contesto la piccola
accarezzando il babbo con estrema disinvoltura, guardando negli occhi del genitore,
domandò:
-
Babbo, allontana dalla mia mente ogni dubbio e dimmi come hai fatto a
resistere alla suggestione della bellezza in un contesto di amore tanto
traboccante senza mai muovere un dito per una carezza, per un bacio o per
qualche altra forma di affettuosità?
Carlotta |
- Piccola, sapessi quanto sacrificio mi è costato questo comportamento: guardando la mamma, ero geloso del sole che l'accarezzava,
del cielo che la baciava e perfino delle gocce d’acqua che irroravano il suo
corpo; anche la mamma di cui conosciamo la virulenza sentimentale, filtrata
attraverso la psicologia femminile non lasciava dubbi ad una corrispondenza
effettiva in cui si potesse pensare a qualche incertezza. Ma eravamo ben consci
che non potevamo ripetere l’errore di Psiche. Solo se entri nella logica del
mito, capirai che la tua presenza in questa casa, non è solo lo svolgimento di
una legge naturale, ma il risultato di un progetto d’amore stilato da due menti
ed eseguito a quattro mani.