Avevo coraggio ed entusiasmo,
mi hai tarpato le ali.
Avevo illuminata la mente,
hai oscurato il mio sole.
Avevo un cuore,
mi hai braccato l'amore.
Avevo un lavoro,
mi hai relegato sul lastrico.
Avevo famiglia,
che ora è misera e grama.
col mio lavoro empisti le tasche,
eppur come me, venivi dal nulla;
senza decoro avesti consensi
con vane promesse,
Senza vergogna hai perso lo scorno
e ostenti nell'ozio
la dignità che non hai.
Ascolta, ti prego,
ciò che dice la storia.
Se duro è il tuo cuore
che sarà di te.
Nè a te, nè ad altri
i privilegi di casta... ohimè,
che sarà di te.
Nè a te, nè ad altri
i privilegi di casta... ohimè,
... è tardi, la lista è già lunga! Ricorda ai tuoi figli
che nel mondi di uguali,
siamo fratelli e sorelle.
Chi non ama lascia la pelle.
25 settembre 2016 alle ore 09:58
Nonostante Teruccio sia in sintonia con la stragrande maggioranza degli esseri umani che volentieri farebbero a meno delle angherie subite ogni giorno in ordine a soprusi, imbrogli, violenze ed ogni altra forma di sevizie subite, l'infima minoranza che imperterrita decreta vita, morte e destino di popoli interi, continua ad infischiarsene poiché sensibile solo al proprio bieco interesse. Forse Teruccio, pur continuando a far riflettere le masse, potrebbe stimolarle a trovare una soluzione atta a neutralizzare quell'infima minoranza o almeno a contrastarne l'arrogante azione.